sabato 17 novembre 2007

Val d'Aosta: primo test del propositivo


di Benoit Girod (ANSA) - AOSTA, 16 NOV - Si svolgerà domenica prossima, in Valle d'Aosta, la prima sperimentazione in Italia della democrazia diretta di tipo propositivo, introdotta da una legge regionale del 2003. Poco più di 103mila elettori sono chiamati a votare, ed eventualmente ad approvare in via definitiva, cinque proposte di legge di iniziativa popolare, riguardanti le regole per l'elezione del Consiglio regionale e la costruzione di un unico e nuovo ospedale regionale. Le novità proposte in materia elettorale sono l'elezione diretta del presidente della Regione e della Giunta (ora nominati dal Consiglio), la riduzione da tre a una preferenza, l'obbligo della dichiarazione preventiva delle alleanze di governo e la presenza femminile (almeno un terzo dei candidati) nelle liste regionali. Norme che modificherebbero il meccanismo in vigore, un proporzionale con premio di maggioranza attribuito con il doppio turno.

Gli elettori valdostani potranno anche esprimersi sull'organizzazione logistica dei servizi ospedalieri: la proposta di legge, oggetto del quinto quesito, infatti, impegna la Regione ad avviare le procedure per la costruzione di un nuovo e unico ospedale in sostituzione alle sedi esistenti. Con una formula inedita nel panorama costituzionale, se il Sì è espresso dalla maggioranza dei voti validi, le proposte di legge sono approvate e devono essere promulgate dal presidente della Regione. Ma la vera incognita è il raggiungimento del quorum previsto del 45 per cento, poco meno di 47 mila elettori.

Ampio infatti il fronte del "non voto", composto dai partiti autonomisti della maggioranza regionale (Union Valdotaine, Federation Autonomiste e Stella Alpina); contraria ai quesiti anche Forza Italia. "Sono proposte - spiega Guido Cesal, presidente dell'Union Valdotaine - confuse e completamente disarticolate tra di loro, molto demagogiche e devastanti per quello che è l'attuale sistema rappresentativo valdostano; per questo invitiamo gli elettori a non andare a votare con un atteggiamento legittimo e coerente con l'istituto referendario". A sostegno dell'iniziativa referendaria si è invece schierata l'Alleanza autonomista progressista, un cartello che riunisce le forze locali del centro sinistra (Pd e Arcobaleno Valle d'Aosta) e due movimenti autonomisti, Vallee d'Aoste Vive e Renouveau Valdotain. Per il Sì anche Azione Sociale, Alleanza Nazionale e Udc. "La scelta di utilizzare i referendum propositivi - spiega Paolo Louvin, segretario di Vallee d'Aoste Vive - nasce dalla disponibilità di un nuovo strumento che dà ai cittadini il potere di proporre e votare delle leggi: in questo momento la Valle d'Aosta vive una vera e propria emergenza democratica". (ANSA).

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