lunedì 19 novembre 2007

La farsa elettorale del Kosovo


Le elezioni in Kosovo, che hanno consacrato la vittoria di Hashim Thaci, esponente del partito democratico per il Kosovo ed ex guerrigliero dell'UCK, sono state proclamate dai media come una grande vittoria, ma in realtà si nasconde in esse una grande sconfitta.

Il voto è stata una sconfitta su tutti i fronti, in quanto erano state preannunciate dai media come il "voto decisivo per l'Indipendenza" , ma il quorum finale è stato solo del 45% della popolazione, una totale vergogna. Un'evidente sconfitta che nessuno può negare, e tutta la Comunità internazionale deve ora essere coerente e rispettosa del volere del popolo, ammettendo che l'Indipendenza non rispecchia il volere sovrano della popolazione kosovara.A raccontare i fatti non sono più i media, divenuti ormai solo dei passa-carte dei comunicati stampa trasmessi dai partiti , ma è il popolo kosovaro che ha dato un vero segnale a tutta la comunità internazionale sulla grande propaganda dell'Indipendenza del Kosovo. Alle elezioni ha partecipato solo il 45% della popolazione kosovara, quando l'intera compagna elettorale è stata impostata a colpi di indipendenza e dichiarazioni ambigue, attendendo così un "primo referendum" risolutivo. Quello a cui abbiamo assistito in questi giorni è stata una guerra soprattutto di parole. Indipendenza condizionata. Indipendenza neutrale. Status incondizionato. Tutto questo grazie al nostro Ministro degli Esteri Massimo D'Alema, che a Belgrado, tra i fischi e le proteste, ha detto al popolo serbo di "non guardare le cartine", di perdere il proprio nazionalismo e di "pensare alla propria gente", di capire che gli Stati occidentali - tra cui l'Italia - vuole solo il bene per la Serbia, alleati di sempre. Ha dimenticato il quel momento il Ministro D'Alema che il Governo Italiano, nel 1998, approvava il bombardamento di Belgrado da parte delle forza Nato.

Oggi, ciò che viene nascosto a tutta l'opinione pubblica internazionale, è che né i serbi del Kosovo credono a Belgrado, e né i kosovari si fidano dell'ONU o della Comunità Europea, o dei propri politici - banditi ormai arricchiti dalle lobbie sfoderando sulle strade di Pristina le loro Mercedes - o della famosa Umnik, coperta da scandali. Il grande Bernard Koushner si ricorderà della famosa Trepcka, uno scandalo nascosto agli occhi dei media, ma che ha reso "la banda di Koushner" famosa a Pristina . Se ascoltate la popolazione, vedrete che nessuno vuole i grandi diplomatici internazionali, e sicuramente vi diranno che la Nato non è lì per controllare i terroristi kosovari o i serbi carnefici . Dal 1999 il Kosovo non ha un governo politico stabile, e nonostante ciò sono state portate a termine le più importanti privatizzazioni, approvate da governi fantocci, mentre gravi problemi economici restano sempre irrisolti. Il Kosovo è una regione in cui regna, ancora oggi, il caos, senza leggi o regolamenti, in cui il traffico di droga e di armi fa da padrone. I giovani kosovari risolvono i loro problemi divenendo corrieri della droga, trafficando così ai confini con la Macedonia, a Bari e a Durazzo.

Sino ad oggi è stato facile accusare i serbi, dare un nemico in pasto all'opinione pubblica è sempre stata la soluzione più facile da prendere. Quanto durerà ancora tutto questo, e a che prezzo ancora si potrà mentire, e come diremo ai kosovari che i tempi sono cambiati?

Se gli italiani sapessero cosa i nostri politici, i nostri ambasciatori e gli eserciti di pace fanno in regioni come il Kosovo o la Bosnia, questa classe politica scomparirebbe. Se ci rendessimo conto che bastano delle vignette blasfeme per sollevare l'Islam, senza armi misteriose, senza il crollo di torri, senza "serbi macellai" , svanirebbero tutte le armate e le guerre. Non abbiamo bisogno di eserciti per fare o distruggere uno Stato, e la stessa propaganda mediatica può annullare un popolo o crearne uno per il semplice interesse delle lobbies. Ancora oggi ascoltiamo da parte dei politici albanesi delle dichiarazioni sul "Kosovo europeo", come se non sapessero che l'Europa è fallita, che il progetto della Costituzione Europea è fallito perché vi sarà solo una Federazione costituita con un Trattato semplificato. Oggi il vero potere e il Governo dell'Europa è nelle mani di 3000 Commissioni di esperti a Bruxelles, composte dagli stessi fiduciari della multinazionali, mentre il Parlamento Europeo non esiste, è solo una orchestra stonata, composta da pappagalli.
tratto da: Rinascita Balcanica

Nessun commento: